La paura e l’ansia eccessive accomunano i disturbi d’ansia.
Quando si parla di paura si intende un’emozione molto intensa in risposta ad una minaccia imminente che può essere reale, come per esempio di fronte ad un animale feroce o anche soltanto di fronte alla percezione che qualcosa possa essere minaccioso, mentre l’ansia è l’anticipazione di una minaccia futura, l’individuo è preoccupato per qualcosa che dovrà accadere (“mi bocceranno, farò un incidente, non ci riuscirò mai”).
In genere, di fronte ad un pericolo e in presenza di emozione di ansia e/o paura, la persona mette in atto comportamenti di fuga o evitamento, associati spesso a sintomi fisici, dovuti all’attivazione del sistema nervoso autonomo necessaria alla lotta o alla fuga, a pensieri di pericolo immediato.
A volte il livello di paura o ansia è ridotto da comportamenti di evitamento delle situazioni temute.
I comportamenti di evitamento di tutte quelle situazioni che potrebero attivare la risposta ansiosa hanno un ruolo centrale nel mantenimento di tutti i disturbi d’ansia.
Gli attacchi di panico giocano un ruolo importante all’interno dei disturbi d’ansia come un particolare tipo di risposta alla paura, non sono limitati ai disturbo d’ansia, ma possono essere presenti anche in altri disturbi mentali.
I disturbi d’ansia differiscono per la tipologia di oggetti, situazioni che provocano paura, ansia o evitamento, e ideazione cognitiva associata, essi, rispetto alla paura e ansia transitorie e indotte da stress, sono persistenti (per es., durano tipicamente 6 mesi o più).
Molti disturbi d’ansia si sviluppano in età infantile e tendono a persistere se non vengono curati.
La terapia cognitivo comportamentale è la terapia di elezione nel trattamento dei disturbi d’ansia.