Il disturbo ossessivo compulsivo, conosciuto anche come DOC, è caratterizzato dalla presenza di pensieri, immagini o impulsi ricorrenti che creano paura o disgusto o senso di colpa/vergogna e spingono la persona a mettere in atto comportamenti ripetitivi o azioni mentali. Il disturbo è quindi caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni.
Le ossessioni sono pensieri (ad esempio, relativi alla contaminazione “potrei infettarmi se tocco la maniglia del bagno”), immagini mentali (ad esempio, scene violente) o impulsi (ad esempio, fare del male a una persona cara). Si presentano in modo persistente e ripetuto nell’arco della giornata, al di fuori del controllo della persona. Le ossessioni sono percepite come intrusive, disturbanti e,
almeno quando il soggetto non viene assalito dall’ansia e dalla preoccupazione, sono giudicate infondate e insensate.
La persona con DOC vive con sofferenza e disagio la presenza di questi pensieri a causa della loro persistente presenza e del loro contenuto ansiogeno e minaccioso.
Alcuni temi ricorrenti riguardano il timore di poter fare del male a qualcuno, di perdere il controllo di se stessi, di contrarre malattie infettive o di essere omosessuali.
Le ossessioni sono accompagnate da emozioni negative, come paura, disgusto, dubbi, o dalla sensazione di non aver fatto le cose nel “modo giusto”, e gli innumerevoli sforzi per contrastarle non hanno successo, se non momentaneamente.
Le compulsioni, dette anche rituali o cerimoniali, sono azioni mentali (contare, pregare mentalmente, ecc.) o comportamenti ripetitivi (lavarsi le mani, controllare che la finestra sia chiusa, ecc.) attuati in risposta alle ossessioni.
Attraverso le compulsioni la persona cerca di tranquillizzarsi e conseguire un controllo sull’ansia generata dai contenuti ossessivi oppure cerca di prevenire eventi o situazioni temuti. Generalmente, le compulsioni sono seguite da un senso di sollievo dal disagio associato alle ossessioni, seppure un sollievo solo temporaneo.
Le compulsioni, che includono la pulizia, il lavaggio, il controllo, l’ordine, il conteggio, la ripetizione e il collezionare, diventano rigide regole di comportamento chiaramente eccessive (come per esempio lavarsi ripetutamente e più del necessario) oppure possono non essere connesse in modo realistico all’evento temuto (ad esempio, sistemare sul tavolo gli oggetti in modo perfettamente simmetrico per evitare che capiti qualcosa di brutto a una persona cara).
Nella maggior parte delle persone con DOC, circa nell’80% dei casi, si hanno sia ossessioni sia compulsioni. Solamente nel 20% dei casi si verificano solo ossessioni, senza l’attuazione di rituali mentali né comportamenti ripetitivi, o solo compulsioni.
I contenuti possono cambiare da individuo a individuo. Alcuni di quelli più comunemente riscontrati riguardano:
- lavaggio e pulizia: le ossessioni sono relative al poter essere contaminati o infettati da germi, batteri, virus o particolari sostanze chimiche e le compulsioni riguardano pulizia e lavaggio per eliminare ogni possibile contaminazione. La persona con questa tipologia di DOC farà di tutto per evitare di entrare in contatto con le sostanze contaminanti;
- controllo: il contenuto delle ossessioni riguarda la paura e il dubbio di poter provocare un danno a se stessi o agli altri. Le relative compulsioni sono caratterizzate dal controllo ripetuto e prolungato senza una reale necessità (ad esempio, controllare ripetutamente di aver chiuso il gas). Solitamente queste persone, dopo aver effettuato un primo controllo, vengono immediatamente assalite dal dubbio di aver controllato bene e ripetere così il controllo nuovamente;
- ordine e simmetria: questa tipologia di DOC si manifesta come intolleranza al disordine o all’asimmetria. Le ossessioni possono riguardare anche il timore che qualcosa di dannoso a sé o alle persone care possa accadere se l’azione non viene compiuta in uno specifico modo.
Le compulsioni comprendono l’ordine e la simmetria che devono rispettare specifici criteri imposti dalla persona. Questi soggetti inoltre richiedono assolutamente che le cose intorno a loro siano poste in un certo modo: il disordine e l’asimmetria provoca in loro una sgradevole sensazione di mancanza di armonia e di logicità; - ripetizioni e conteggio: l’ossessione comprende solitamente dei pensieri paurosi, ad esempio che possa accadere qualcosa di brutto al proprio caro, e la persona teme possano avverarsi se non vengono fatti determinati conteggi o ripetizioni. Per neutralizzare l’evento temuto attua la compulsione che può riguardare sia un’azione sia un oggetto (ad esempio, contare le
macchine bianche oppure vestirsi e svestirsi finché non scompare il pensiero)
Le ossessioni e le compulsioni sono causa di gravi compromissioni nelle abitudini quotidiane, a livello lavorativo, scolastico, sociale o in altri ambiti importanti nella vita della persona, facendo perdere una notevole quantità di tempo (più di un’ora al giorno). Questi aspetti differenziano il DOC dagli occasionali pensieri intrusivi, seguiti da comportamenti ripetitivi, che si riscontrano
comunemente in tutta la popolazione generale.
La gravità del disturbo varia da persona a persona: alcune possono consumare un paio di ore a causa dei pensieri intrusivi o attuando le compulsioni, altre invece possono avere ossessioni o fare rituali quasi costantemente. Inoltre, molto spesso le persone con DOC evitano tutti quei luoghi, persone o cose che potrebbero scatenare le ossessioni nel tentativo di controllarle e di non essere costretto a fare i rituali.
Anche il livello di livello di consapevolezza (“insight”) rispetto alle convinzioni ossessive varia tra le persone: alcune riconoscono che le convinzioni sono non veritiere mentre altre possono ritenerle assolutamente vere.
Il disturbo colpisce circa il 2-2,5% della popolazione generale e si manifesta indistintamente nei maschi e nelle femmine. Può presentarsi sia nell’infanzia che nell’età adulta, ma l’incidenza massima si ha tra i 15 e i 25 anni. L’esordio dopo i 35 anni è piuttosto raro anche se comunque può verificarsi. Di solito nei maschi esordisce più precocemente rispetto alle femmine e in quasi il 25%
dei casi sembra che l’esordio avvenga prima dei 10 anni.
I contenuti del disturbo mostrano differenze tra maschi e femmine: sembra che la dimensione della pulizia si sviluppi più spesso nelle femmine mentre la dimensione relativa alla simmetria o ai pensieri proibiti nei maschi.
Nella genesi del disturbo risultano implicati diversi fattori. Uno di questi sembra essere la componente genetica, in quanto avere familiari che soffrono o hanno sofferto di DOC aumenta la possibilità di sviluppare il disturbo. Sembra che il tasso di DOC tra parenti di primo grado di persone con tale disturbo sia due volte maggiore che tra le persone in cui non è presente questa
familiarità.
Dal punto di vista strettamente psicologico, esistono evidenze del fatto che alcune esperienze e alcune caratteristiche educative possono contribuire fortemente alla genesi del disturbo. Avere un esagerato senso di responsabilità sembra essere un fattore centrale nello sviluppo del disturbo.
Evidenze empiriche e cliniche evidenziano che il timore di colpa e l’elevato senso di responsabilità predicono la tendenza ad avere ossessioni e compulsioni.
La terapia maggiormente indicata per le persone che soffrono di DOC è quella cognitivo comportamentale. Il trattamento prevede un intervento psicoeducazionale e motivazionale durante il quale vengono illustrati i meccanismi del disturbo e di ciò che lo mantiene rendendolo un disturbo con un andamento spesso cronico e invalidante. Vengono illustrate le ragioni per le quali il paziente dovrebbe tollerare lo stato di disagio e ansia esperito diminuendo gradualmente gli evitamenti ed esponendosi alle situazioni temute. L’Esposizione con Prevenzione della Risposta è una delle tecniche d’elezione per la cura del disturbo, parte fondamentale dell’intervento.