Il disturbo da binge eating è un disturbo dell’alimentazione caratterizzato da ricorrenti episodi di abbuffate associate alla sensazione di perdita di controllo durante l’atto di mangiare.
Per essere definita tale, un’abbuffata deve presentare due caratteristiche:
- la quantità di cibo assunta in un certo lasso temporale, ad esempio due ore, è nettamente superiore a quella che la maggior parte delle persone mangerebbe in situazioni analoghe e nello stesso periodo di tempo;
- la sensazione di perdita di controllo durante l’abbuffata. Per “perdita di controllo” si intende l’incapacità di astenersi dal mangiare o di smettere una volta iniziato, perdere il senso di ciò che si sta mangiando o della quantità. Alcune persone riferiscono una sensazione di estraniamento che accompagna l’abbuffata.
Durante questi episodi la persona mangia più velocemente rispetto a quanto avviene normalmente, assumendo una quantità eccessiva di cibo anche se non è affamata. Solitamente l’abbuffata termina quando compare una sgradevole sensazione di pienezza.
Inoltre, le abbuffate sono associate a disagio e a sentimenti negativi di imbarazzo e vergogna per quanto si sta mangiando. Per questo motivo solitamente avvengono di nascosto e in solitudine.
Molto spesso, dopo l’episodio, emergono sensi di colpa, depressione e sentimenti di inadeguatezza e disgusto verso se stessi per non essere riusciti a mantenere il controllo.
I fattori che generalmente scatenano un’abbuffata sono: emozioni negative, eventi o condizioni stressanti, difficoltà interpersonali, restrizione dietetica. Nel breve termine l’abbuffata può attenuare i fattori che l’hanno scatenata ma successivamente tendono a comparire forti emozioni di inadeguatezza e autosvalutazione.
A differenza della bulimia nervosa e dell’anoressia nervosa (sottotipo con abbuffate/condotte di eliminazione), nel disturbo da binge eating sono assenti i comportamenti compensatori, come vomito autoindotto, uso improprio di lassativi e diuretici, eccessivo esercizio fisico. Numerosi soggetti affetti da disturbo da binge eating sono sovrappeso od obesi ed esiste una forte associazione tra binge eating e obesità.
A seconda della frequenza con cui si verificano gli episodi di abbuffata, il disturbo può assumere diversi livelli di gravità:
- lieve: presenza da 1 a 3 episodi a settimana;
- moderata: presenza da 4 a 7 episodi a settimana;
- grave: presenza da 8 a 13 episodi a settimana;
- estrema: presenza di più di 14 episodi a settimana.
L’età di esordio del disturbo da binge eating è distribuita in un intervallo più ampio rispetto agli altri disturbi dell’alimentazione. Esordisce tipicamente in età adolescenziale o nella prima età adulta ma può comunque comparire anche in tarda età adulta. È spesso associato a sovrappeso e obesità ma si verifica anche in soggetti normopeso.
La prevalenza del disturbo nella popolazione con più di 18 anni nelle femmine e nei maschi è dell’1,6% e dello 0,8%, rispettivamente. Come per gli altri disturbi dell’alimentazione, si osserva una maggior frequenza del disturbo nella popolazione femminile ma, a differenza della bulimia nervosa e dell’anoressia nervosa, il rapporto tra femmine e maschi è molto meno asimmetrico; è
presente, rispetto agli altri disturbi alimentari, una maggiore prevalenza nel sesso maschile che rappresenta circa il 30-40% dei casi.
L’origine del disturbo sembra dipendere da molteplici fattori di tipo biologico, psicologico e ambientale. Appare ricorrente nelle famiglie e questo potrebbe spiegare possibili influenze sia genetiche che ambientali.
Alcuni fattori psicologici implicati nella genesi del disturbo riguardano invece difficoltà di regolazione emotiva, impulsività, bassa autostima e scarsa assertività. Solitamente questi soggetti presentano difficoltà nella gestione delle emozioni, soprattutto negative, e utilizzano il cibo per regolarle.
Il disturbo può avere delle complicazioni mediche secondarie al grado di obesità. Tra queste possiamo riscontrare diabete mellito, malattie cardiovascolari, apnee notturne, ipertensione arteriosa.
Da un punto di vista psicologico possono manifestarsi disturbi depressivi e isolamento sociale a causa del problema alimentare o della condizione fisica di obesità.
È scientificamente dimostrato che il trattamento di elezione per il disturbo da binge eating è la terapia cognitivo comportamentale per i suoi effetti a lungo termine sulla riduzione degli episodi di abbuffate e sulla remissione dei sintomi associati al disturbo (ad esempio, la depressione).
Gli obiettivi del trattamento riguardano la regolazione alimentare, l’identificazione e la modificazione delle idee disfunzionali del paziente, l’individuazione degli stati emotivi che possono scatenare gli episodi di abbuffata e lo sviluppo di strategie più funzionali per fronteggiarli.