Il disturbo erettile è caratterizzato dall’incapacità, presente nella maggior parte dei rapporti sessuali, di raggiungere o mantenere l’erezione abbastanza da completare l’attività sessuale, in presenza di eccitamento sessuale psicologico; inoltre vi può essere una marcata diminuzione della rigidità erettile. Questi sintomi possono verificarsi solo in determinate situazioni oppure in modo
generalizzato.
Spesso gli uomini con disturbo erettile hanno una scarsa autostima e una percezione negativa della propria mascolinità che può causare timore ed evitamento di occasioni sessuali future.
La frequenza del disturbo aumenta regolarmente col crescere dell’età ma il disturbo erettile può colpire uomini di qualunque età. Circa il 2% degli uomini tra i 40 e i 50 anni lamenta spesso problemi di erezioni. I soggetti fumatori si confermano quelli maggiormente a rischio.
Le cause del disturbo erettile possono essere di natura psicologica, organica o mista: anomalie ormonali, vascolari o neurologiche sono presenti in circa il 40% dei casi e una percentuale simile è dovuta a fattori psicologici, come l’ansia da prestazione. In circa il 20% dei casi le cause sono miste, riguardando entrambi i fattori. È quindi importante effettuare esami preliminari di tipo
medico per appurare il peso di eventuali fattori organici implicati nel disturbo.
Tra le possibili cause psicologiche troviamo:
- timore dell’insuccesso;
- timore di essere abbandonato o di non essere amato, come conseguenza degli “insuccessi” sessuali o di prestazioni “non adeguate” alle aspettative;
- incapacità ad abbandonarsi alle proprie sensazioni corporee, a causa di condizionamenti personali o sociali che determinano un aumento dell’ansia che, a sua volta, incrementa la probabilità di una mancata erezione;
- mancanza di coinvolgimento o novità: stimoli sessuali scarsi possono non consentire un’adeguata eccitazione. In altri casi, un eccessivo coinvolgimento o novità può aumentare l’ansia da prestazione e di conseguenza la probabilità di una mancata erezione;
- stress e preoccupazioni;
- convinzioni disfunzionali, come ad esempio: “il sesso richiede sempre un’erezione”; “l’uomo deve essere sempre attivo e gestire il rapporto sessuale”.
La psicoterapia cognitivo comportamentale riveste un ruolo importante nel trattamento del disturbo erettile, indipendentemente dal fatto che la causa sia organica, psicologica o mista.
L’intervento prevede l’identificazione delle credenze e convinzioni disfunzionali riguardanti la sessualità e la loro ristrutturazione cognitiva, riduzione dell’ansia da prestazione, training di fantasie, tecniche comportamentali di focalizzazione sensoriale e coito inesigente, interventi per migliorare la comunicazione interpersonale e l’assertività e, infine, la prevenzione delle ricadute.